04-12-2013, 03:39 PM
Arrivo davanti al cancello di casa poco dopo le 19:00, relativamente presto considerati i miei standard di rientro a casa; invece di scalare per imboccare il vialetto di accesso e contemporaneamente pigiare il telecomando del cancello, do gas e tiro dritto.
Ho la moto da 5 giorni e ancora non mi sono fatto mai più di 20km filati.
E ora di farsi una passeggiatina, ancorché col buio, ma la temperatura è discreta e voglio provare a farmi “du’ curve”; e sussurrato a Rina (la mia strommina): “va ‘n po’ ‘ndò te pare a te, abbasta che nun me fai **** sotto!”
Al Fontanone di Vermicino, imbocco la stradina asfaltata in direzione Anagnina, sempre senza esagerare con le pretese, considerato che so’ niubbo matricolato!
Un paio di km ed imbocco l’Anagnina a salire e da qui in poi Rina decide che si può mollare un pochetto.
Evito di entrare a Grotta e proseguo; altri 3/4 km... e me pija er matto! Arrivo alla svolta a sx per salire al Tuscolo… “tanto ‘a conosco come le tasche mie!!!!”
Un cavolo, conosco! Vero è che l’ho fatta centinaia di volte; però in bici! e comunque di giorno.
I primi due Km della salita tutto sommato sono abbastanza diritti; l’asfalto è asciutto e il fondo discreto (me lo ricordavo peggio; ma a primavera sarà un disastro di certo): l’impianto di illuminazione della strommina (la strada non ne ha) a me pare molto buono; riesco ad illuminare sufficientemente in profondità e con un ottimo angolo.
Insomma, problemi zero, se non che comincio a sentire un po’ di freddino.
Arrivano le curve e un paio di tornanti, ma son larghi ben distanziati e visibili; non ci sono problemi.
Quando sono quasi in cima, una scritta di vernice per terra, ormai sbiadita, me pija a mozzichi er còre!
Qualcuno deve averla tracciata volendo proclamare il proprio tifo a favore di qualche amico ciclista, evidentemente in occasione di una qualche recente corsa amatoriale/dilettantistica… magari la recente Gran Fondo Campagnolo.
Al bivio per la vetta giro a dx e vado ancora un po’ su: ormai mancano poche centinaia di metri prima della sbarra dove inevitabilmente dovrò fare marcia indietro. Arrivo allo slargo adibito a parcheggio auto e senza fermarmi, giro la moto e ritorno sulla medesima strada da cui son venuto.
All’incrocio con la scritta in terra, invece di ripercorrere la strada appena fatta per salire, giro a destra in direzione Tuscolana; e qui la musica cambia completamente.
Magari a chi legge e conosce bene la strada verrà anche un po’ da sorridere e, se non l’avessi fatta solo ieri sera, probabilmente ne verrebbe anche a me: una volta coprivo i 5km fino al bivio di Frascati in poco più di 10 minuti, a 40/50 di media con punte di 70/80 orari.
La strada è un tantino più larga rispetto a quella appena percorsa, ma decisamente più nervosa, almeno nei primi due o tre km. Ma io, forte del mio passato con le ruotine da 20 millimetri, arrogante e presuntuoso, mi sento in vena di sfidare la sorte.
Per fortuna Rina capisce; lei è comprensiva ed esperta; ha molti più chilometri di me e ne ha già viste di ogni.
O per lo meno così a me pare; giacché alle mie cappellate pare sempre metterci una pezza… mi avvisa ma comunque poi fa come vuole. Ho come l’impressione che, tra i due, sia proprio lei che ci tenga meno ad andare per le terre e rovinare la sua intonsa livrea.
Ergo, dopo un paio di curve eccessivamente allegre, si scende verso Frascati con cautela estrema. Altro che trenate a 80 all’ora tra una curva e l’altra!!!!
Da qui in 5 minuti poi sono a casa.
In tutto il giretto è durato quasi un’ora per un totale di 25 km scarsi.
So bene che tutto ciò non varrebbe la pena di essere raccontato (ho letto un po’ delle vostre e mi dovrei solo vergognare :haha:), ma è stata la mia prima volta, dopo quasi 30 anni; la prima volta che ho usato la moto per diletto e non solo come mezzo di trasporto e, spero che si sia capito, ci tenevo a condividere che comunque mi son divertito e che sono estremamente contento della mia nuova compagna.
La cosa che più di tutte mi ha sorpreso è stata la sua capacità di far luce: a me pareva di essere in macchina.
Invece continuo ad avere grossi problemi con cambio/frizione/freno: cioè, non so mai quale rapporto sto usando e cerco invano marce inesistenti oltre la VI. E, però solo in caso di emergenza e relativa frenata repentina, uso la leva della frizione al posto del freno posteriore, con conseguenze facilmente immaginabili.
Sto seriamente valutando di procurarmi un conta marce (ho già letto un po’ di quanto trovato sul forum) anche se non sono affatto propenso ad aggiungere orpelli “volanti” in giro per il cruscotto (questa è l’unica cosa che mi frena). Un’altra cosa che mi manca tantissimo è un termometro ambientale… ma, anche questo, non saprei proprio dove metterlo (Vedi sopra).
Ho la moto da 5 giorni e ancora non mi sono fatto mai più di 20km filati.
E ora di farsi una passeggiatina, ancorché col buio, ma la temperatura è discreta e voglio provare a farmi “du’ curve”; e sussurrato a Rina (la mia strommina): “va ‘n po’ ‘ndò te pare a te, abbasta che nun me fai **** sotto!”
Al Fontanone di Vermicino, imbocco la stradina asfaltata in direzione Anagnina, sempre senza esagerare con le pretese, considerato che so’ niubbo matricolato!
Un paio di km ed imbocco l’Anagnina a salire e da qui in poi Rina decide che si può mollare un pochetto.
Evito di entrare a Grotta e proseguo; altri 3/4 km... e me pija er matto! Arrivo alla svolta a sx per salire al Tuscolo… “tanto ‘a conosco come le tasche mie!!!!”

Un cavolo, conosco! Vero è che l’ho fatta centinaia di volte; però in bici! e comunque di giorno.
I primi due Km della salita tutto sommato sono abbastanza diritti; l’asfalto è asciutto e il fondo discreto (me lo ricordavo peggio; ma a primavera sarà un disastro di certo): l’impianto di illuminazione della strommina (la strada non ne ha) a me pare molto buono; riesco ad illuminare sufficientemente in profondità e con un ottimo angolo.
Insomma, problemi zero, se non che comincio a sentire un po’ di freddino.
Arrivano le curve e un paio di tornanti, ma son larghi ben distanziati e visibili; non ci sono problemi.
Quando sono quasi in cima, una scritta di vernice per terra, ormai sbiadita, me pija a mozzichi er còre!
Qualcuno deve averla tracciata volendo proclamare il proprio tifo a favore di qualche amico ciclista, evidentemente in occasione di una qualche recente corsa amatoriale/dilettantistica… magari la recente Gran Fondo Campagnolo.
Al bivio per la vetta giro a dx e vado ancora un po’ su: ormai mancano poche centinaia di metri prima della sbarra dove inevitabilmente dovrò fare marcia indietro. Arrivo allo slargo adibito a parcheggio auto e senza fermarmi, giro la moto e ritorno sulla medesima strada da cui son venuto.
All’incrocio con la scritta in terra, invece di ripercorrere la strada appena fatta per salire, giro a destra in direzione Tuscolana; e qui la musica cambia completamente.
Magari a chi legge e conosce bene la strada verrà anche un po’ da sorridere e, se non l’avessi fatta solo ieri sera, probabilmente ne verrebbe anche a me: una volta coprivo i 5km fino al bivio di Frascati in poco più di 10 minuti, a 40/50 di media con punte di 70/80 orari.
La strada è un tantino più larga rispetto a quella appena percorsa, ma decisamente più nervosa, almeno nei primi due o tre km. Ma io, forte del mio passato con le ruotine da 20 millimetri, arrogante e presuntuoso, mi sento in vena di sfidare la sorte.
Per fortuna Rina capisce; lei è comprensiva ed esperta; ha molti più chilometri di me e ne ha già viste di ogni.
O per lo meno così a me pare; giacché alle mie cappellate pare sempre metterci una pezza… mi avvisa ma comunque poi fa come vuole. Ho come l’impressione che, tra i due, sia proprio lei che ci tenga meno ad andare per le terre e rovinare la sua intonsa livrea.
Ergo, dopo un paio di curve eccessivamente allegre, si scende verso Frascati con cautela estrema. Altro che trenate a 80 all’ora tra una curva e l’altra!!!!
Da qui in 5 minuti poi sono a casa.
In tutto il giretto è durato quasi un’ora per un totale di 25 km scarsi.
So bene che tutto ciò non varrebbe la pena di essere raccontato (ho letto un po’ delle vostre e mi dovrei solo vergognare :haha:), ma è stata la mia prima volta, dopo quasi 30 anni; la prima volta che ho usato la moto per diletto e non solo come mezzo di trasporto e, spero che si sia capito, ci tenevo a condividere che comunque mi son divertito e che sono estremamente contento della mia nuova compagna.

La cosa che più di tutte mi ha sorpreso è stata la sua capacità di far luce: a me pareva di essere in macchina.
Invece continuo ad avere grossi problemi con cambio/frizione/freno: cioè, non so mai quale rapporto sto usando e cerco invano marce inesistenti oltre la VI. E, però solo in caso di emergenza e relativa frenata repentina, uso la leva della frizione al posto del freno posteriore, con conseguenze facilmente immaginabili.

Sto seriamente valutando di procurarmi un conta marce (ho già letto un po’ di quanto trovato sul forum) anche se non sono affatto propenso ad aggiungere orpelli “volanti” in giro per il cruscotto (questa è l’unica cosa che mi frena). Un’altra cosa che mi manca tantissimo è un termometro ambientale… ma, anche questo, non saprei proprio dove metterlo (Vedi sopra).